Cailles en sarcophage, tartufo, foie gras e boeuf en daube
1987 – Babette?
quella donna, quell’insolito chef, era capace di trasformare un pranzo in una specie di avventura amorosa, nobile e romantica, in cui non s’è più capaci di fare distinzione tra l’appetito del corpo e quello dell’anima
Ho notato subito del resto l’origine biblica della ricetta delle cailles en sarcophage
2012- Hortense Labourie?
Ha sbagliato film! Peccato!
Così maltrattata nel film dai suoi autori r i, che nessuno osi paragonarmela a Babette!
A volte penso che questa moda bulimica di questo nuovo genere di commedia detta “commedia gastronomica” stia facendo qualche danno al cinema e alle gastronomie (lo so che è colpa della TV e dell’idea ossessiva di fare ovunque marketing- ma questo non giustifica nulla).
Devo confessarlo: “La cuoca del Presidente” non mi piace, non ci trovo nessuna idea a sorreggerlo e se pure c’era all’inizio, poi il film se l’è persa per strada. E il film alla fine non dice nulla. E la narrazione se ne va avanti a brandelli. E poi! Quanti luoghi comuni… e la nonna… quasi quasi non sopporto più le nonne in cucina. Il tartufo però… e il fois gras … e quel crostino al burro (francese!) su cui si adagiano, come ostie, sottili fette di tartufo…E poi sì, qui è tutta la Francia in cucina, avec sa grandeur!
Però, se proprio poi devo dire della cucina francese, me l’ha fatta amare di più Meril Streep, con il suo “boeuf ” alla borgognona; solo Virginia Woolf in “Gita al Faro” era riuscita a fare di meglio in cucina. Ma qui la ricetta era quella provenzale, non quella borgognona. Non ho la ricetta di Julia/Meril Streep e neppure quella della signora Ramsay in “Gita al faro”; ma sono andata a rileggere quella, provenzale, di Escoffier: talvolta i classici sono ancora utili. Poi mi sono tuffata nelle pagine di un libro di cucina di Paul Bocuse. Per le ricette cfr l’articolo: “da Escoffier e da Bocuse: due ricette per uno stufato di manzo”