Tutte le mattine del mondo.
TUTTE LE MATTINE DEL MONDO- La mia rassegna stampa ha un limite: sono io
Il titolo di questo articolo è ispirato ad un film che non c’entra niente con questa storia che invece va a finire in un altro film
I tempo
Mi sveglio la mattina del 22 novembre e come al solito mi lascio prendere dalla mia sensazione speciale che io chiamo “tutte le mattine del mondo”- è come il nocciolo d’oliva di Erri De Luca ma è più dolce-
Il cielo sta passando dalla notte al giorno –
Sveglio il mio MAC . Ho da fare una ricerca sui segmenti di mercato del wedding e invece mi faccio una tirata di rassegna stampa.
Apprendo così che
1) la crisi iniziata nel 2008 non finirà, anzi entrerà in fase + acuta- anzi sembra sarà irreversibile
2) il cancro e anche altre terribili malattie saranno debellate dalla IMMUNOTERAPIA e negli Stati Uniti gli investimenti e le start-up vanno in questa direzione
3) l’Europa è destianta a finire
4) abbiamo sottovalutato o non ci siamo accorti quanto è potente e bravo Putin
Di fronte a tutto questo non so se riuscirò a fare colazione -mi prende l’ansia – di quale tipo di immunuterapia potrei aver bisogno?
II tempo
Non vedo l’ora che arrivi sera per accendermi un altro schermo ed entrare in un altro film
Sarò a Parigi con Woody Allen per finire la giornata in bellezza e in malinconia- per fortuna ho un abito autentico anni ’30 e pure scarpe di pelle di serpente ereditati da una zia. Li tiro fuori dallì’armadio e li poggio sul letto prima di uscire
Stasera a Parigi chèz Polidor non incontrerò Gertrude Stein – sto cercando – se c’è – quel fottuto di Marcel per dirgli che cazzo mi hai rovinato tutto. Poi lo so come andrà a finire. Non lo troverò neanche questa volta . Kiki di Montparnasse mi dirà che Duchamp si è dissolto nella sua stessa ‘magia’. Non mi resta che svegliarmi. È già il 23 novembre. Come in tutte le mattine del mondo come fanno tutti anch’io ricomincio
Il film dove mi sono cacciata è Midnight in Paris
Il ristorante dove ci fermiamo è Polidor (41 Rue Monsieur le Prince, pieno fascino del quartiere latino tra Odéon e la Sorbonne)
Il vecchio bistrot ne ha viste di storia- una volta era in posti così che gli artisti si sentivano artisti, gli scrittori mangiavano e bevevano da scrittori e non da vip, gli intellettuali ancora un po’ romantici si sentivano radical ma non erano ancora chic. Oggi ci trovi i turisti che leggono le guide turistiche; e qualcuno come me a cui piace tanto le boeuf bourguignon e poi adoro questa tarte tatin

